lunedì 30 dicembre 2013

Fine 2013 e inizio 2014 a Castiglione della Pescaia



Iniziano i festeggiamenti che accompagnano la fine del 2013 e l'arrivo del 2014 a Castiglione della Pescaia, con appuntamenti per grandi e piccini grazie alla musica dal vivo, feste con dj set in piazza e manifestazioni legate allo sport.
Un capodanno all'insegna del divertimento e dello spettacolo:

- il 29, 30 e 31 in piazza Garibaldi  ingresso gratuito alla pista del ghiaccio dalle ore 9.30 alle 13.30
- il 30 dicembre dalle 17.00 in piazza Garibaldi, concerto degli “Afma”
- il 31 il capodanno si tinge dei colori del gruppo “Let the sunshine” con il concerto della rock band “Assenza” dalle ore 21.00 per poi proseguire fino a notte fonda con dj set di Luca Guerrieri, Tony Barbato, Giacomo Donati e vocalist Benny Boop
- il 1 gennaio 2014 sarà all’insegna del mare con la terza edizione de “Il primo bagno dell’anno” alle ore 11.30 presso l’ex piazzale Marystella poi, alle ore 16.30 in piazza Garibaldi si ballerà sulle note del concerto dell’orchestra di Giorgio Franceschi
- il 3 gennaio, alle ore 15.00 sempre in piazza Garibaldi, si svolgerà il “Battesimo della staffa” in collaborazione con il centro ippico La Bandita
- il 4 gennaio dalle ore 15.00 presso il Palasport di Casa Mora ci sarà lo spettacolo a fini benefici di pattinaggio artistico su rotelle “Roller Gala” in collaborazione con l’Hc Castiglione a cura del campione Marco Santucci.

....Buon divertimento a tutti....e soprattutto Buon 2014 !!!


giovedì 19 dicembre 2013

Natale 2013 a Castiglione della Pescaia

E per chi volesse trascorrere il periodo natalizio nella bellissima Castiglione della Pescaia, ecco l'elenco degli eventi del Natale 2013 ...buon divertimento !


lunedì 16 dicembre 2013

I Butteri di Maremma

Per scoprire la vera Maremma è indispensabile passeggiare nei boschi, attraversare i pascoli e i campi coltivati, incontrare una mandria di vacche e di cavalli maremmani allo stato brado e governati dal Buttero.


Il Buttero è un pastore a cavallo. Il nome deriva dal latino boum-ductor, conduttore di buoi o dal greco bùteros: bus, bue e teròs, pungolo.
Il buttero cavalca abitualmente il cavallo tipico della Maremma, un maremmano. La sella caratteristica è la scafarda. L'abbigliamento è costituito da calzoni di fustagno, cosciali, giacca di velluto, cappello nero. Si protegge dalla pioggia con un mantello di grandi dimensioni, detto pastràno.
In mano tiene la mazzarella, un bastone impiegato per stimolare buoi e cavalli.

Quando la Maremma era ancora divisa tra i latifondisti, il compito del buttero era quella di domare il bestiame che viveva in libertà in campagna. Gli animali da domare erano la robusta vacca maremmana dalle lunghe corna a forma di lira, ed il forte cavallo maremmano; ambedue gli animali razze ideali per sopravvivere nelle paludi.
La giornata del buttero cominciava prima del levar del sole quando si recava ai mandrioli per prendere la cavalcatura che poteva scegliere tra le tre o quattro a sua disposizione. Il lavoro vero e proprio si svolgeva poi nei grandi recinti dove pascolavano i branchi di bestie da dover controllare, contare, spostare ed eventualmente recuperare nella folta macchia mediterranea che il buttero doveva conoscere a menadito. Non vi erano giornate facili, ma in alcuni momenti dell' anno il lavoro si faceva ancora più duro, erano questi i periodi delle "figliature", della "spocciatura", della merca e della doma dei puledri bradi
Il buttero è sempre stato una figura insostituibile nelle aziende dove pascolavano vacche e cavalli allo stato brado. Oggi appartiene all'immaginario collettivo della Maremma, é il simbolo di questa terra antica, custode dei millenari segreti del suo mestiere.

Di questa figura mitica del buttero è oggi cresciuto molto interesse per cui in tutti i centri della Maremma sono sorte associazioni che hanno lo scopo di valorizzare e promuovere tutto ciò che gira intorno al mondo del cavallo. Queste associazioni, danno vita ad un vero e proprio campionato dei butteri che si articola in gare di abilità che sono le gimcane e la MERCA a terra dove il vitello preso con la LACCIARA viene poi immobilitato senza alcuna violenza sull’animale, ed eseguono una "merca simulata".
L’idea base di questa iniziativa è quella di far esibire i butteri e divertire il pubblico con quello che ieri e ancora oggi è stato ed è un duro lavoro, facendolo diventare spettacolo.

Omaggio a Giovanni Travagliati l'ultimo buttero della Maremma, dal Film "La Leggenda dei Butteri"


venerdì 29 novembre 2013

Vocabolario italo-maremmano


Ma come siete simpatici voi maremmani !!! .....Quante volte ve lo siete sentiti dire ?
Spesso, però, i nostri ospiti non capiscono a pieno il senso delle nostre parole o battute. Così, non esistendo, purtroppo, un vocabolario italiano-maremmano,  abbiamo provato a creare un elenco dei termini di uso più comune in Maremma...... naturalmente sono gradite aggiunte e suggerimenti !

Bercio (sost. maschile): Urlo; grido.
Biasciare (verbo): Masticare, ruminare.
Billo (sost. maschile): Tacchino.
Boncìtto (agg.): Bravo, buono.
Buzza/o (sost. maschile): pancia.
Cagna (sost. femminile): Fiacca, stanchezza, svogliatezza.
Cencio (sost. maschile): straccio, strofinaccio.
Chiorba (sost. femminile): testa. Es. “Ho battuto una bella chiorbata!” (Ho battuto una bella testata!) Ciacciare (verbo): ficcare il naso negli affari altrui.
Ciancicare (verbo): Masticare svogliatamente.
Cignàle (sost. maschile): Cinghiale.
Citto, -a (sost.): Bambino/a
Cécce (sost. maschile): Sedere, es. “Vieni a cécce!” (Vieni a sedere!)
Conìgliolo (sost. maschile): Coniglio.
Dòdo (agg.): sdolcinato.
Labbrata (sost. femminile): forte schiaffo dato sulla bocca con il dorso della mano
Lèrnia (sost. femminile): Assillante, noioso, es. “Sei una lernia!”
Marmato (agg.): Freddo; ghiaccio come il marmo. “C’ho i piedi marmati”.
Mèglio! Ma meglio!: Esclamazione usata per rispondere negativamente con forza ad una domanda. Es. “Vieni al cinema?” Risposta: Ma meglio!” (Decisamente no!)
Pròda (sost. femminile): Margine; estremità , es. “stare alla pròda della strada”.
Punto: Nessuno, alcuno. “Non ha punta voglia di studiare”
Poventa (avv.): Al riparo dal vento
Ruzzare (verbo): Giocare.
Sciabordìto (agg.): Chi ha poco cervello.
Smadonnare (verbo): Bestemmiare.
Strullo (agg.) Sciocco.
Sortire (verbo): Uscire.
Tonfo (sost. maschile): botta; rumore; caduta. “Ho battuto un bel tonfo” Uscio (sost. maschile): Porta.

giovedì 21 novembre 2013

Leggende di Maremma...la Bissantola

Una volta in Maremma i contadini si alzavano prima dell'alba per andare a lavorare nei campi. ma, al risveglio non sempre si sentivano in piena forma.
La mancanza delle forze necessarie per affrontare la lunga e faticosa giornata di lavoro nei campi rappresentava un grande problema. Una delle pratiche più diffuse per ritrovare l'energia, era mettersi davanti la porta di casa e fare per tre volte il segno della croce, recitando tre padre nostri.
Se, nonostante la preghiera le forze non tornavano, si  ricorreva un rituale, più difficile e complesso, ma, secondo le leggende popolari, sicuramente più efficace.
Si correva nel pagliaio e, tra il fieno e il grano, si cercava una "Bissantola", ossia un ragno con la pancia tonda e le zampette lunghe lunghe.
Una volta trovata, si metteva sul palmo della propria mano e si recitavano questi versi:





Bissantola, bissantola
dammi l'acqua santa
o ti strappo una zampa







Così, se la Bissantola sfregando il muso sul dorso della mano rilasciava una goccia d'acqua si era certi che, facendo il segno della croce con quella, tutta la stanchezza sarebbe presto passata lasciando il posto alla forza necessaria per affrontare un'altra giornata di duro lavoro nei campi.


domenica 17 novembre 2013

Curiosità e rimedi fatti in casa a base di olio d'oliva

L’Olio di oliva è un classico componente di molti prodotti della medicina tradizionale.

Le sue qualità emollienti ed ammorbidenti, e la ricchezza di acidi grassi insaturi, vitamine e sali minerali lo rendono un ottimo prodotto dal  punto di vista cosmetico, poiché svolge una azione di nutrimento per la pelle secca, disidratata, devitalizzata, con rughe e smagliature.

È utilizzato anche come protettivo verso i raggi solari, per prevenire eritemi e arrossamenti, e nel trattamento di screpolature, geloni e tutte quelle patologie provocate dall'ambiente verso la pelle.

Nei massaggi ha il vantaggio di essere un ottimo antinfiammatorio per le articolazioni, lubrificante e levigante degli strati superficiali della pelle.




Ecco alcuni consigli per rimedi naturali fatti in casa a base di olio di oliva

Maschera rilassante e nutriente per il viso:
Ingredienti: due cucchiai di Olio di Oliva, un cucchiaio di Miele d’acacia ed un tuorlo d’Uovo.
Amalgamare i componenti e stendere il composto sul viso e sul collo. Stendersi, rilassarsi e lasciare agire per 10 minuti e risciacquare con acqua tiepida

Lenitivo contro arrossamenti e secchezza:
Ingredienti: due cucchiai di Olio di Oliva ed un infuso di camomilla.
Preparate l’infuso di camomilla con due bustine in una tazza di acqua, aggiungere l’Olio e stendere il composto sul viso ed il collo con un batuffolo di cotone. Risciacquare dopo 5 minuti.

Impacco per le mani screpolate:
Ingredienti: due cucchiai di olio di oliva 1 cucchiaino di miele.
Scaldare leggermente, massaggiare sulle mani e indossare un paio di guanti di cotone per tutta la notte, la mattina togliere i guanti e lavare con acqua tiepida e sapone naturale al latte o sapone al latte e miele.

Rivitalizzante per capelli sfibrati
Ingredienti: tre cucchiai di Olio di Oliva, un tuorlo d’Uovo un vasetto di yogurt.
Mescolare i componenti e massaggiare il miscuglio sui capelli. Tenere in posa sotto un asciugamano caldo per almeno mezz'ora prima di risciacquare.


giovedì 7 novembre 2013

Aspettando la raccolta...oggi abbiamo seminato i baccelli

E' il tempo giusto per i baccelli (per i non toscani...fave)....e oggi li abbiamo seminati!


Solitamente si seminano in autunno nelle regioni a clima mite e in primavera in quelle settentrionali dove l'inverno e' piu' freddo.
Non hanno particolari esigenze in fatto di terreno, anzi, vegetano bene anche nei terreni argillosi; richiedono solo buone lavorazioni profonde anche per permettere lo sviluppo dell' apparato radicale che come in tutte le leguminose e' abbastanza profondo.
Per favorire la germinazione e ottenere qualche anticipo nella formazione dei baccelli, si usa spesso immergere i semi prima di interrarli. A tale scopo, la sera prima della semina, basta lasciare i semi in acqua e il giorno dopo, quando i semi avranno raddoppiato il loro volume procedere alla messa a dimora. Attenzione! questa tecnica potrebbe avere qualche inconveniente, infatti se dopo la semina vi sono abbondanti piogge, potrebbe accadere che buona parte dei semi marciscano.
Quindi controllare sempre le previsioni del tempo !
La semina va effettuata facendo dei solchi circa profondi almeno 15/20 cm. Le file dovrebbero essere distanti almeno 50 cm perché comunque la pianta cresce abbastanza ed è bene che ci sia spazio sia per lo sviluppo, sia per la raccolta.
Seminare ora i baccelli comporta una serie di vantaggi, non solo anticipare la raccolta  rispetto alle semine tardive, ma soprattutto evitare che le piantine vengano attaccate dai perfidi afidi (pidocchi) che invece assalteranno ferocemente i teneri germogli seminati alla fine dell’inverno. Inoltre non temono il gelo, e anche se dovesse venire un ghiaccio birbone, riscoppierebbero dalla base e crescerebbero nuove piantine
.....Aspettando la raccolta primaverile




mercoledì 30 ottobre 2013

...Olio con sapiente arte spremuto, dal puro frutto degli annosi olivi...

Ed eccoci di nuovo qui come ogni anno per la raccolta delle olive.
La temperatura è ancora mite e le giornate, anche se più corte, abbastanza luminose.
I nostri ulivi, con alberi anche secolari, sono tutti lì, pieni di olive in attesa di essere raccolte.
Questo è un anno abbastanza abbondante e molti dei fiori spuntati in primavera sono fortunatamente diventati frutto.

Noi per la raccolta usiamo gli abbacchiatori ad aria compressa, dei bracci in alluminio con cui riusciamo a raggiungere anche 5 mt da terra, senza utilizzo di scale quindi in piena sicurezza.
In cima al braccio due grossi rastrelli che vibrano aprendosi e chiudendosi.
Lorenzo, invece, si diverte a raccogliere a mano le olive più basse.

Prima di iniziare, abbiamo posizionato grandi teli verdi sul terreno, indispensabili per recuperare tutte le olive che cadono....ovviamente dobbiamo fare molta attenzione a non calpestarle.

Quando sugli alberi non c'è più un frutto, alziamo le reti tutti insieme e facciamo rotolare le olive fino alle cassette, facendo molta attenzione a non perderne neanche una.
Raccolta una fila di alberi, si passa alla successiva, trascinando i teli lunghi e pesanti, per poi stenderli sotto i nuovi ulivi

Alla fine della giornata tutte le olive vengono portate al frantoio.
Nel periodo della raccolta i frantoi diventano luoghi veramente suggestivi....al loro interno si conclude un ciclo agrario pieno di soddisfazione per qualsiasi coltivatore, il ciclo dell’olio di oliva.
E allora appaiono come un brulicare di gente che chiacchiera e discute del tempo, delle olive e del rendimento della frangitura nel mezzo del frastuono di tramogge e presse, e nell'odore forte delle olive che, per l’attesa, iniziano a macerarsi




mercoledì 23 ottobre 2013

Il contadino e i suoi figli


Un contadino, ormai prossimo alla morte, desiderava tanto che i suoi figli si impratichissero nel lavoro dei campi…

Perciò li fece chiamare e disse loro: " Ragazzi miei, io la mia vita, bene o male, ormai l’ho vissuta, così vi voglio lasciare un bel ricordo di Vostro padre.
Andate, cercate nella vigna e scoprirete tutto quello che vi è nascosto."

I figli, allora, pensarono che nella vigna, da qualche parte, fosse sepolto un tesoro, e dopo la morte del padre cominciarono a scavare in lungo e in largo tutta la terra del vigneto.

Sconcertati e molto affaticati per il duro lavoro, non trovarono nulla, ma la vigna, zappata a dovere, diede frutti come non mai.


Esopo

giovedì 17 ottobre 2013

Mm...che buona la torta di noci, nocciole e/o mandorle di Rosalba !


Un post speciale per parlare di una gustosissima torta con noci, nocciole e/o mandorle, che ci ha fatto assaggiare la nostra amica Rosalba quando, agli inizi di ottobre, siamo andata a trovarla nell'agriturismo TerreRosse di Massadita che gestisce con tutta la sua famiglia.

E' buonissima e molto semplice da preparare...
Occorrono:
- 180 gr di noci, nocciole e/o mandorle finemente tritate
- 180 gr di zucchero
- 6 uova freschissime (naturalmente provenivano direttamente dalle galline in giardino)

Come procedere:
Separare i tuorli dagli albumi e sbatterli con lo zucchero. Montare a neve fermissima gli albumi e aggiungerli al composto. Mettere la granella di noci o nocciole o mandorle e girare delicatamente. Se si vuole, si può aggiungere anche un bicchierino di liquore (quello che preferiamo, o abbiamo in casa) o la scorza di limone.
Cuocere per 40 minuti in forno già caldo. Sfornare, cospargere con zucchero a velo e ....mangiare

FANTASTICA  ! ....Non ho fatto neanche in tempo a farle una foto....l'abbiamo divorata!

Facile, no?....inoltre è perfetta per chi ha problemi di celiachia.




lunedì 14 ottobre 2013

I segreti delle nonne per combattere il raffreddore...

Puntuale come un orologio svizzero, con il cambio di stagione e i primi freddi arriva il..... raffreddore.
Io, personalmente, lo considero il disturbo più fastidioso dell'autunno.... serie infinite di starnuti, occhi che lacrimano, naso che cola, difficoltà respiratorie, mal di gola e, in alcuni casi qualche lineetta di febbre.

Cosa fare per alleviarne i disturbi?
Ecco come le nostre nonne combattevano il raffreddore, attraverso piccoli accorgimenti naturali che riuscivano ad accelerare la guarigione. Tisane, decotti e fumenti fai-da-te per curarci in modo naturale; buoni, efficaci e con una storia lunga mille anni.



- Bere una tazza di brodo caldo (di pollo, ad esempio), con l'aggiunta di un po' di peperoncino e poi mettersi a letto, funge da antipiretico, perché aiuta la sudorazione e quindi sfebbrare

- Il miscuglio di miele, limone e rum ha la capacità di ridurre le infiammazioni alle mucose ed abbassare la temperatura corporea. L'alcol, in genere, può avere effetti positivi: un bicchiere di vino rosso caldo con miele e cannella, oppure una tazza di latte caldo con due dita di cognac, e poi, subito a letto!

- Un tempo si era convinti che mangiare di meno potesse velocizzare il processo di guarigione. In realtà, anziché il digiuno, sarebbe opportuno assumere piccoli pasti leggeri ad intervalli costanti durante il corso della giornata.

- Assumere grandi quantità di aglio, grazie alle sue proprietà antiossidanti e decongestionanti, può ridurre la durata delle malattie da raffreddamento. Si può masticare crudo, o metterne uno spicchio in un bicchiere di latte molto caldo

- Sudare è il modo migliore per espellere le tossine e liberare le vie respiratorie. E, anche se la nonna consiglierebbe di riscaldarsi con l'acqua calda, sarebbe più opportuno fare attività fisica, magari all'aria aperta, per ridurre i sintomi da raffreddamento.

- Una bella spremuta d'arancia, grazie all'alto contenuto di vitamina C, oltre a rafforzare le difese immunitarie, accelera il processo di guarigione.

- Infine, fare i vapori aiuta a liberare le vie respiratorie, sciogliendo il muco e decongestionando il naso.

sabato 5 ottobre 2013

Castagne e vino rosso

Le castagne sono un alimento conosciuto fin dai tempi piu remoti e tra i piu consumati e completi.
Erano considerate un dono della natura perché potevano conservarsi per moltissimo tempo e sfamare le popolazioni soprattutto in inverno, quando il clima limitava l'agricoltura e i raccolti erano limitati a poche specie. Nelle aree più rurali venivano usate anche come moneta di scambio e la loro presenza a tavola era molto diffusa.



Le castagne sono un alimento molto simile al grano, per apporto nutritivo, e contengono proteine, sali minerali, carboidrati, vitamine idrosolubili ma non la vitamina C, per un apporto di 210 kcal per etto.
I carboidrati sono più digeribili di quelli dei cereali e sono lassative e antisettiche
Loro struttura a riccio le protegge dai residui degli agenti chimici e dei fertilizzanti, garantendo cosi un prodotto molto meno inquinato rispetto ad altri prodotti della terra.

Come mangiarle?....naturalmente crude, inoltre possono essere sia bollite con acqua e sale e condite con zenzero e cannella, o erbe aromatiche; sia arrostite con le famose padelle forate.
Vengono anche impiegate per preparare zuppe, dolci, marmellate e creme o il famoso castagnaccio ottenuto dalla farina di castagne essiccate.

Con quale vino accompagnarle?.....Naturalmente la scelta dipende da come le castagne vengono cucinate.
Bollite o arrostite preferiscono un vino rosso giovane, fresco e abboccato, con sentori di frutti rossi, ciliege e amarene. Un Novello o un Merlot non invecchiato ben si adattano a questo abbinamento.
Se le castagne vengono invece preparate per un primo o un secondo o un dolce bisogna naturalmente orientarsi verso vini diversi che rispecchino l'equilibrio del piatto. Se per la mousse di castagne possiamo preferire un Asti spumante, per tutti gli altri dolci con le castagne opteremo per un passito o il Vin Santo per accompagnare il castagnaccio. Altre ricette per un rosso profumato e abboccato sono la zuppa di castagne e ceci, e le tagliatelle di castagne ai funghi porcini.

lunedì 30 settembre 2013

Il Porcino, il Re dei nostri boschi

Iniziano le prime pioggie e inizia la voglia di funghi.
E a cosa si pensa non appena si sente parlare di funghi?
Qual’è il più conosciuto e il più apprezzato tra i funghi commestibili?
La risposta nasce quasi spontanea: il porcino, il re incontrastato dei boschi nostrani.
Il porcino è la preda più ambita durante le battute di ricerca ed il più grande desiderio di ogni cercatore di funghi è quello di tornare a casa con almeno un paniere colmo di profumati e succulenti porcini.
Cercare e trovare i pregiatissimi funghi porcini è un'attività divertente e che ti permette di stare a contatto con la natura.


I funghi porcini nascono e crescono principalmente in boschi di latifoglie e conifere, come castagni, querce, faggi e abeti. Fanno la prima comparsa in primavera, per scomparire durante l’estate, e ricominciare più abbondantemente in autunno, subito dopo le prime piogge.
Precise condizioni meteorologiche sono indispensabili per la nascita e la crescita dei funghi porcini, in particolare è necessaria un’abbondante pioggia, ma non eccessivamente intensa, in modo da non allagare il terreno, e di seguito alcune giornate di sole, possibilmente senza vento secco, per non asciugare eccessivamente il terreno. Se il terreno era molto asciutto prima delle piogge, sarà necessario attendere dai 7 ai 15 giorni affinché i primi porcini possano fare la loro comparsa. In seguito per mantenere costante la produzione, la variabilità del tempo gioca un effetto positivo: rapidi acquazzoni seguiti da giornate di sole sono le condizioni ideali.

Il migliore modo per cercare i funghi è controllare bene sotto le foglie e vicino alle piante più grandi, ma soprattutto guardare ogni punto da diverse angolazioni perchè si mimetizzano benissimo con i colori del bosco. Appena trovato il porcino si raccoglie con una piccola torsione alla base del gambo, si pulisce dalla terra e si ripone in un contenitore di vimini. I funghi vanno trasportati in contenitori rigidi ed areati come i cestini di vimini, perchè sono molto delicati, l'uso di buste di plastica ne provocherebbe infatti il deterioramento rendendoli immangiabili.
Il cestino di vimini consente, inoltre, la distribuzione delle spore sul terreno.
....Ultima ed importantissima avvertenza: rispettate il bosco evitando di raccogliere gli esemplari troppo piccoli,e soprattutto non lasciare spazzatura.

Naturalmente ogni regione è provvista di una propria normativa per la raccolta dei funghi, questa è quella della Toscana "Funghi: nuove norme per la raccolta"

sabato 21 settembre 2013

Vino color del giorno, vino color della notte, vino con i piedi di porpora o sangue di topazio, vino, stellato figlio della terra...

Questi versi di Pablo Neruda introducono l'argomento del nostro nuovo post.
E', infatti, arrivato il momento di vendemmiare... dopo un anno di duro lavoro, di sacrifici, sudore e tanta passione il frutto che l’amata terra ci dona viene raccolto, per poi trasformarsi in ottimo vino.
La vendemmia ha sempre rappresentato un momento di gioia, festa,, tradizione, cultura contadina e tanta allegria
In tempi non troppo lontani la coltivazione delle viti e la raccolta dell'uva si svolgevano a mano. Nel periodo della vendemmia i vicini, gli amici, i parenti più o meno lontani si aiutavano e questa era anche una scusa per riunirsi e stare insieme....e quando la vendemmia era finalmente finita si festeggiava il buon raccolto.

Ora molte aziende hanno optato per la vendemmia meccanica. Il motivo principale che spinge i viticoltori ad impiegare la vendemmiatrice per la raccolta dell'uva è la ricerca di un costo di produzione inferiore. Velocizzazione del lavoro e risparmio sulla manodopera (che purtroppo non può più essere non retribuita)..........tanti sono i vantaggi, ma non si può negare che in questo modo si perde molto della poesia che caratterizzava questo momento di unione e festa.

L'uva pronta per la raccolta

Anche qui a Val di Nappo, dunque, è arrivata la vendemmatrice !!!

La vendemmiatrice all'opera

Una macchina gigantesca che aspira avidamente gli acini d'uva lasciando come per magia dietro di se' i tralci completamente vuoti.


 

Ed ecco la nostra bella uva, raccolta e pronta per essere portata in cantina......ed ecco quello che diventerà
Chiaramente tutto sotto la supervisione di Lorenzo !!!!


Allora........Cin Cin !!!


venerdì 13 settembre 2013

Eventi in Maremma: settembre 2013

Siamo ormai a metà settembre e l’estate è giunta quasi al termine.
Ma la Maremma offre tanto anche in autunno e tanti sono gli eventi  per weekend lunghi fuori stagione.

L’autunno è, infatti, uno dei momenti migliori per scoprirne.....Sagre e feste tradizionali: folklore, tradizioni, teatro di strada, cucina tipica, musica...

E allora ecco qui una breve carrellata di alcuni degli appuntamenti più interessanti della stagione.

- 1/30 settembre- Estate a Scarlino (Gr)
- 1/30 settembre - Pitigliano in festa
- 13 settembre/13 ottobre- Cinigiano in festa
- 15 settembre - Festa patronale di San Mamiliano, Isola del Giglio 
- 20/22 settembre - Fiera di Travale, Montieri (Gr)
- 20/22 settembre Transumanza 2013, Tenuta il Filetto - NICCIOLETA - MASSA MARITTIMA (Gr)
- 26/28 settembre - Festa dell'Uva e delle Cantine Aperte, Isola del Giglio
- 28/29 settembre - 48° Sagra della Salsiccia, Pari

(Foto di Katia Signorini)

Buon divertimento !!!
....e per essere sempre aggiornati, consultate il calendario degli eventi dei Maremmans !!!



mercoledì 11 settembre 2013

Il lato buffo del turismo....gli ospiti e le loro stravaganti richieste

Non possiamo negare che in anni di lavoro ne abbiamo davvero viste e sentite di tutti i colori da parte dei turisti.

La lunghissima serie di richieste stravaganti, stranezze di potenziali ospiti e non, che ci hanno contattati via mail o per telefono, ha scaturito in noi l'idea di creare una simpatica raccolta  di svarioni e sciocchezze varie, arrivate alle nostre orecchie o ai nostri occhi.
L'obbiettivo di questa collezione di curiosità, è quello di riscoprire e far riscoprire il lato umano del turista, e soprattutto, il piacere di farsi una bella risata

Oggi vi proponiamo solo un piccolissimo assaggio di quella che sarà la nostra raccolta (ci lavoreremo durante l'inverno).

Attenzione alla lettura, poichè potreste riconoscervi ....ma non offendetevi.... Si fa per ridere !

- Drin drin ! Pronto, vorrei prenotare un appartamento presso il vostro agriturismo, ma ho  un grandissimo problema.....mia moglie.
Lei ha il terrore degli scorpioni, mi assicura che lì da voi non ce ne sono ? (i famosissimi scorpioni maremmani !!!)

- Una famiglia appena arrivata fa un giro di perlustrazione per l'agriturismo ... ad un certo punto la nonna mi domanda:  'Scusi dov'è la cassetta della posta?' 
Io stupita le faccio vedere la cassetta dove il postino lascia la nostra posta, e lei mi fa 'No, ma non avete quelle cassette rosse da dove si mandano le cartoline?'  (forse ci aveva scambiati per un ufficio postale!)

.......e questo non è niente !!!


sabato 24 agosto 2013

Il canto delle cicale



Oggi ci siamo soffermati un attimo ad ascoltare il canto delle cicale, e ci siamo come improvvisamente accorti che in estate tutta la nostra campagna è un concerto di questi piccoli insetti.
Un concerto di suoni striduli, monotoni e continui.

L'immagine più diffusa della cicala è quella raccontata da Esopo: una splendida e incosciente cantante che non si preoccupa del futuro e dell'avvicinarsi dell'autunno.
Effettivamente sembra non fare altro che cantare, cantare, cantare tutta l'estate, per poi morire con il cambio di stagione. E' un ciclo naturale che risponde a precise regole. L'instancabile canto delle cicale serve, infatti, al maschio come richiamo sessuale per la femmina.... Quindi ha uno scopo fondamentale: la conservazione della specie.


Dolce risuona
cadenzando il ritmo
il canto tedioso
delle cicale

Su dorato campo
l'occhio si perde avvinto
da terso e piatto orizzonte

pennellate scomposte
intrecci caotici
le spighe
improvvisano sinuose danze ancestrali
mosse da lieve brezza estiva

Ed io mi perdo
trasportata dal vento
e dai profumi densi
di questo incanto.

di R. Barbarinaldi


sabato 17 agosto 2013

Natura e storia....Cala Civette e la necropoli imperiale

Durante le vacanze estive si arriva sempre ad eleggere la propria spiaggia, quella dove il mare assume i nostri colori preferiti, dove un tramonto ci ha particolarmente emozionato o ancora, quella più comoda per i nostri bambini.
Ognuno di noi ha diversi gusti ed esigenze.... ma parlando con i nostri ospiti, molti di loro ci hanno confidato di essere rimasti  incantati dalla spiaggia di Cala Civette. 


Cala Civette si trova a nord di Punta Ala, oltre il promontorio a picco sul mare dove sorge l'omonima torre bianca.
Per raggiungerla si deve percorrere l'argine dell'Alma e guadarlo all'altezza della foce, dopodiché, fatti circa 300 metri di scogliera, vi troverete davanti un'incantevole spiaggia, caratterizzata da un sabbia fine e chiara e da un mare verdissimo...probabilmente la più selvaggia del Golfo di Follonica.
Non appena la si raggiunge ci si ritrova nella quiete e con tanto spazio attorno... il fatto che questa spiaggia, nonostante il suo fascino e la sua bellezza, resti vivibile e frequentata relativamente poco è, infatti, assai curioso

Natura incantevole e storia ....vicino a Cala Civette si trova La necropoli di Poggio Tondo, databile tra la metà del VII e la metà del VI secolo a.C. ed è pertinente a un insediamento ricadente sotto l’egemonia di Vetulonia.
Attualmente della necropoli sono visibili quattro sepolture.
All'esterno le tombe si presentavano con la caratteristica forma a tumulo e al di sopra di esso stava un cippo con funzione di segnacolo funerario, ancora oggi visibile nella Tomba 3, detta appunto "del Cippo"
La Tomba 1 detta "del Tamburo" deriva invece il suo nome dal tamburo (composto da uno o due filari di lastre d’alberese) che cinge la base del tumulo, mentre la Tomba 4 detta "delle due Porte" presenta appunto una seconda porta, oltre a quella della camera funeraria, a metà del corridoio di ingresso.
Solo la Tomba 2, denominata "del Carro" si differenzia dalla tipologia planimetrica descritta.
Buona visita !


lunedì 12 agosto 2013

O cari ceci, che di bontade immensa, sempre presenti alla nostra mensa...

Oggi, giornata di trebbiatura dei ceci.
I ceci sono i semi del cicer arietinum, una pianta nota già agli antichi egizi, e molto utilizzata nella cucina di tutto il mondo. E' caratterizzata da bellissimi fiori bianchi o fucsia, da cui poi si produrranno i baccelli (come in tutte le leguminose) che contengono i ceci


Nella storia della cucina italiana possiamo vedere i ceci tra i legumi più amati dagli Etruschi, e poi dai romani
Sono molto nutrienti e per questa loro caratteristica il loro impiego è sempre stato legato essenzialmente a due utilizzi: la dieta degli sportivi (i ceci erano l’alimento di base dei gladiatori romani), e la cucina povera, dove i ceci sostituivano egregiamente la carne.
Altro pregio dei ceci è di essere tra gli alimenti che meno suscitano reazioni allergiche.
Grazie al loro contenuto di fibre, sono utili come regolatore intestinale.
Contribuiscono anche ad abbassare i livelli ematici di colesterolo e glucosio.
I ceci contengono anche acidi grassi insaturi, meglio conosciuti col nome di Omega 3, che, oltre a prevenire gli stati di depressione hanno la proprietà  di apportare benefici al ritmo cardiaco evitando così l'insorgere di aritmie al cuore.



I ceci sono usati in una grande varietà di ricette.
Da soli possono essere usati nelle insalate, in zuppe o stufati, o come spuntino veloce
Una ricetta tipicamente toscana è la torta di ceci o "cecina", particolarmente diffusa lungo tutta l'area marittima



Una leggenda racconta che sia nata casualmente nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le navi erano sospinte oltre che dal vento anche dalla forza dei rematori, spesso alimentati con zuppe di legumi ben conservabili come i ceci.
Dopo la battaglia le galere della “Lanterna” erano così affollate di riottosi vogatori da perdere la loro proverbiale agilità, e sembra che una di queste imbarcazioni, solcando il Golfo di Biscaglia, si sarebbe trovata per diversi giorni al centro di una tempesta.
L’acqua di mare imbarcata provocò gravi danni nella stiva: i ceci si ammollarono, qualche barile di olio si sfasciò, e l’umido ridusse tutto in una purea.
Quando ritornò il bel tempo, fu scoperto il piccolo disastro arrecato alle provviste e, per il fatto che i viveri erano diventati scarsi, ai prigionieri fu data da mangiare l’informe cibo.
Qualcuno dei pisani rifiutò la purea, abbandonando la scodella sul banco, salvo poi riappropriarsene il giorno dopo, quando i morsi della fame erano diventati irresistibili.
Un’intera giornata di esposizione al sole aveva però trasformato la pietanza in una specie di focaccetta, qualcosa di diverso dalla poca appetitosa poltiglia di ceci.
La scoperta casuale interessò i genovesi che ne perfezionarono la ricetta cuocendola in forno a legna, e battezzandola per scherno agli avversari “oro di Pisa”.

Ottima !...Vi consiglio di venire ad assaggiarla

lunedì 29 luglio 2013

#Maremmans.......come i maremmani raccontano la Maremma

Ma chi sono i Maremmans?


Sono una rete di operatori della Maremma Toscana (noi compresi) che promuove l'autenticità del territorio attraverso la voce dei propri abitanti.
Abbiamo un blog: www.maremmans.blogspot.it
E possiamo essere seguiti con #Maremmans sui canali social network: 
- Twitter 

Tutto nasce dal Progetto Maremma Network for Tourism finanziato dalla Provincia di Grosseto, e sostenuto da numerose e importanti organizzazioni e istituzioni del nostro territorio.
Il progetto ha avuto l'intento di trasmettere ai 300 partecipanti le competenze basilari nell’uso del web marketing, attraverso l’impiego dei principali social network, per la promozione della propria attività ma anche, più in generale, favorire la nascita e la diffusione tra gli operatori turistici della consapevolezza che, operando e agendo in una logica di sistema, aumentano le possibilità di promuovere e valorizzare la Maremma grossetana quale destinazione turistica.

L'entusiasmo, la grande passione e l'amore dei 300 per il proprio territorio, hanno scaturito una serie di attività ed iniziative vincenti,  e soprattutto, la volontà di dare vita ad un'Associazione per la promozione della Maremma Toscana.
Questo il percorso dei #Maremmans: formazione, conoscenza del territorio, e condivisione.

E così anche noi abbiamo deciso di intraprendere questa nuova avventura, spinti dalla consapevolezza delle potenzialità della nostra terra e, soprattutto dalla volontà di farla conoscere a chi non la vive.

Spero che seguirete e sosterrete i Maremmans, ed inevitabilmente vi innamorerete della nostra bella maremma !!!

sabato 20 luglio 2013

Il paesaggio agrario di Pian di Rocca

Curiosando un po' su internet mi sono imbattuta nel sito della onlus Italia Nostra che si occupa da circa 50 anni della tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. Ossia dei beni culturali e ambientali, le città, i parchi, i paesaggi, la qualità del territorio, il risanamento ambientale della Penisola, la promozione di uno sviluppo sostenibile.

Tra le varie sezioni ho trovato un'interessantissima scheda sul paesaggio agrario della nostra Pian di Rocca.
Vi consiglio di leggerla....



sabato 13 luglio 2013

Trebbiatura

Nel giorno di sole e d’aria sbarazzina
la polverosa pula svolazzante
entra negli occhi, e in quel preciso istante
escon le lacrime, e il pugno li strofina.

E torna, così, e soltanto, resta, il bello
d’una giornata che è la grande festa
che alla fatica, dà…ma non l’arresta,
che già aspetta, la cantina, il vin novello.

Canta il motore della trebbia, e il forcone
balla, e suda, il contadino, felice
e pe’ogni chicco in cuor suo benedice
il cielo, mentre s’ingrossa ogni covone....

A. Bettozzi

Uno dei momenti più interessanti della vita agricola era, ed è, sicuramente la trebbiatura.
Prima dell'introduzione della macchina, la trebbiatura rappresentava un vero e proprio rituale, con i suoi ritmi, i suoi modi, le sue tradizioni e i suoi canti.
Il grano si tagliava con la falce, i covoni mietuti venivano portati con i carri nell'aia e stesi a cerchio. A quel punto iniziava la trebbiatura, facendovi passare sopra i cavalli o i muli che con gli zoccoli trituravano le spighe. Quando le spighe erano ben frantumate si procedeva alla pulitura manuale e alla raccolta del grano.
Nelle pause di lavoro i contadini si riposavano, mangiavano e cantavano in un'atmosfera carica di caldo e di polvere. Nonostante ciò, era una grande festa tra vicini e amici.
Nelle aie più grandi, quando si raggiungevano i 100 quintali, c’era la sirena che faceva una lunga suonata, si innalzava la bandiera tricolore e arrivavano le donne con i dolci.

Ancora oggi, anche se ha perso un po' del suo fascino, la trebbiatura continua a rappresentare un momento suggestivo della vita agricola
. ...e così, qualche giorno fa, ci siamo tutti ritrovati ad attendere con ansia trepidante l'arrivo della mietritrebbiatrice !
Ed eccola arrivare, accompagnata da una nuvola di polvere e dalle grida di entusiasmo di Lorenzo.
Una macchina maestosa, imponente pronta a compiere il suo lavoro


Ha percorso su e giù il campo con fare quasi elegante, nonostante la mole.
Sembrava mangiasse con voracità le spighe, ingoiando il grano e sputando dietro di se una nube di pulviscolo.


Ed ecco un fiume di grano giallo, lucente, brillare sotto la luce calda del sole, mentre veniva vomitato nel rimorchio...!


Un mare giallo e luminoso.....veniva quasi voglia di tuffarsi !


sabato 6 luglio 2013

Fico fiorone nero, schiaccia e prosciutto


Quest'anno il nostro albero ci ha finalmente regalato dei gustosissimi fichi fioroni neri. 


Di solito li mangiamo a fine pasto o a merenda, ma secondo me il modo migliore per assaporarne a pieno il gusto è con la schiaccia e il prosciutto ....un ottimo piatto che la scelta di ingredienti di qualità renderà insuperabile.
D'obbligo l'uso del prosciutto toscano, bello saporito, che si sposa perfettamente con il dolce dei fichi.
E per quanto riguarda la schiaccia meglio se con poca mollica e leggermente salata in superficie, proprio come la fa Antonio!

Allora, aprite a metà la schiaccia, metteteci dentro i fichi spellati e tagliati a spicchi, abbondante prosciutto e…buon appetito !!!!



sabato 29 giugno 2013

Preparando l'orto....proprietà benefiche dei cetrioli



I cetrioli contengono il 96,7 % di acqua, il 2,1% di carboidrati, zuccheri, ceneri, proteine, grassi, fibre ed amido; i minerali contenuti nel cetriolo sono il calcio, il potassio, il fosforo, il sodio, il magnesio ed il fluoro. In piccolissima percentuale troviamo invece zinco, rame e manganese.

Grazie alla presenza dell'acqua posseggono proprietà depurative e rinfrescanti in grado quindi di apportare benefici ai reni; grazie al loro apporto calorico molto basso e soprattutto al loro contenuto di acido tartarico, i cetrioli sono spesso inseriti in svariate diete dimagranti. L'acido tartarico ha infatti la proprietà di impedire che i carboidrati immessi nel nostro organismo si trasformino in grassi.

Oltre a queste caratteristiche il cetriolo ha proprietà antinfiammatorie e diuretiche ed è in grado di contrastare la gotta e l'artrosi; il suo consumo è consigliato anche per la prevenzione dei calcoli ai reni ed alla vescica e, in quanto quasi privo di zuccheri, è un alimento indicato per tutti quei soggetti con glicemia alta ed a rischio diabete.

In ultimo la sua assunzione si è rivelata utile anche in casi di febbre, raffreddore e disturbi legati al raffreddamento in generale

sabato 22 giugno 2013

Preparando l'orto....proprietà benefiche del basilico

Uhm il basilico...profumato e gustoso


Il basilico è una pianta aromatica molto diffusa e impiegata in vari modi per insaporire i cibi, sopratutto nell'area mediterranea. Possiede molte proprietà terapeutiche e curative, stimola e tonica tutto l'organismo e combatte lo stress. Stimola le ghiandole surrenali ed ha proprietà antispasmodiche per l'apparato digerente, oltre a migliorare la digeribilità dei cibi. Possiede anche capacità sedative, diuretiche e antimicrobiche, da buoni risultati contro le indigestioni e come vermifugo, è antisettico e antinfiammatorio.

Un altro utilizzo comune è dato per le sue caratterische carminative, per chi soffre di coliche, mal di testa, emicranie e problemi alle vie urinarie; è molto indicato anche per problemi a carico dell'apparato respiratorio in quanto è espettorante, quindi per la tosse, l'asma, raffreddore, influenza.
Ha inoltre proprietà sedative, quindi per chi è stressato, ha un sonno disturbato, nervosismo, sbalzi d'umore; ci tiene lontani gli insetti ed è efficace contro le punture di insetti e scorpioni; calma la nausea e il vomito, apporta benefici alla pelle, ai dolori muscolari e reumatici.
Grazie al suo aroma così speciale e accattivante, il basilico si utilizza praticamente in qualsiasi ricetta di cucina

Del basilico si utilizzano sia le foglie che i fiori, preferibilmente freschi, per sfruttare il suo aroma intenso che invece cambia molto se viene essiccato. Essendo una pianta annuale, il momento migliore per la raccolta è il mese di luglio, durante o subito dopo la fine della fioritura. Per tutelare la salute è' meglio evitare di consumare le foglie del basilico prima che la pianta abbia raggiunto almeno 15 cm. di altezza.
Una curiosità: è sempre meglio aggiungere le foglie di basilico nei condimenti all'ultimo secondo, poco prima di portare in tavola il piatto, perché perde facilmente il suo caratteristico sapore. Sarebbe meglio sminuzzarlo con le mani anziché col coltello

sabato 15 giugno 2013

Preparando l'orto....proprietà benefiche dei peperoni

Che profumo i peperoni... naturalmente li abbiamo anche nel nostro orto



I peperoni contengono un'alta percentuale di vitamina C che sappiamo essere un ottimo antiossidante; per questo motivo la loro assunzione è indicata per contrastare l'attività dei radicali liberi. La presenza di fibre invece, li rende un alimento particolarmente indicato per le diete dimagranti, in quanto la loro assunzione aumenta la sensazione di sazietà. Potassio e carotene invece, conferiscono ai peperoni proprietà diuretiche.
Sotto la pelle abbonda la capsaicina che stimola la produzione dei succhi gastrici.



In ultimo, uno studio condotto presso l'Università dell'Illinois, approfondisce le proprietà della luteolina, sostanza contenuta nei peperoni ma anche nei finocchi e nel sedano; il risultato è che la luteolina sembra in grado di rallentare l'invecchiamento delle cellule del cervello con la conseguenza di migliorare la condizione della memoria.

Sono stati pubblicati i risultati di alcuni studi che sostengono le proprietà antitumorali di alcune sostenza presenti nei peperoni; la notizia non sorprende vista l'alta percentuale di vitamina C contenuta in questi ortaggi.

sabato 8 giugno 2013

Preparando l'orto....proprietà benefiche delle melanzane

Le nostre piantine crescono, crescono, crescono ...... e oggi parliamo di melanzane



Gratinate, a funghetto, grigliate, alla parmigiana, sott'olio ....ci sono mille modi gustosissimi di preparare e mangiare le melanzane.



Grazie al suo alto contenuto di acqua, la melanzana è considerata innanzitutto depurativa dell'organismo, ed è quindi consigliata nei casi di gotta, arteriosclerosi e problemi di infiammazione alle vie urinarie; la buona presenza di potassio e di altri minerali le conferisce poi proprietà rimineralizzanti e ricostituenti.

Le melanzane contengono inoltre alcune sostanze amare, presenti anche nelle foglie dei carciofi, che contribuiscono a stimolare la produzione di bile ed anche ad abbassare il tasso di colesterolo "cattivo" nel sangue. Essendo un ortaggio molto povero di calorie e ricco di fibre, la melanzana è spesso inserita nelle diete dimagranti. La melanzana ha anche proprietà lassative, anche se non molto marcate, ed è quindi utile in casi di stitichezza.

Una cosa di cui dobbiamo tener conto, se vogliamo "approfittare" delle proprietà e dei benefici della melanzana, è quella di non eccedere con i condimenti, in particola modo l'olio, in quanto la melanzana ha tra le sue caratteristiche quella di assorbire in modo particolare i grassi.

giovedì 6 giugno 2013

Carciofini sott'olio...tutti a lavoro!

Per fare dei buoni carciofini sott'olio, è fondamentale la qualità della materia prima: il carciofo.
E quella, a noi sicuramente non manca !
Altri ingredienti indispensabili:
acqua
limone
pane secco
aceto
vino
pepe in grani
olio di semi
rosmarino
barattoli
e tanta pazienza

Per prima cosa sedersi comodi, pulire i carciofini e metterli a bagno in acqua, limone e qualche tozzo di pane secco

Antonio, Tina e Marco all'opera


Intanto portare ad ebollizione il vino e l'aceto...le quantità variano a seconda della quantità dei carciofi....ve lo spiegherà meglio Tina quando verrete ad assaggiare i nostri!

Quando il tutto bolle, buttare i carciofi e farli cuocere per circa 5 minuti.


Stenderli capovolti su un cencio e farli scolare da tutto il liquido in eccesso



A questo punto inserire i carciofini nei barattoli pressandoli un po'



e aggiungendo qualche grano di pepe


riempire il barattolo con olio


tornare i giorni seguenti per rabboccare l'olio (sicuramente calato) che deve necessariamente coprire tutti i carciofini, altrimenti non si conserveranno bene.
Se volete, potete inserire anche qualche rametto di rosmarino.

...et voilà, ecco i nostri carciofini sott'olio